Sono l’ultima frontiera del marketing per le aziende. Ma quando sono realmente utili? E in cosa si differenziano rispetto ai gruppi e alle liste broadcast?

La recente introduzione dei canali WhatsApp ha aperto nuove strade nel settore del marketing e della comunicazione, direttamente sulla piattaforma di messaggistica istantanea più popolare al mondo. 

Alcuni pensano che sia una variante dei gruppi o delle liste broadcast già ampiamente impiegate, ma la differenza tra questi strumenti è sostanziale.

Quali benefici possono trarre le aziende dal loro utilizzo? Come integrarli nella propria strategia di marketing? Quali sono le prospettive e le limitazioni?

In questo articolo, troveremo una risposta a queste domande, esplorando le possibilità che questo nuovo media offre nel contesto business.

Cosa sono i canali WhatsApp?

I canali WhatsApp non sono altro che una piattaforma di comunicazione unidirezionale dove soltanto gli amministratori – facenti le veci del brand – possono inviare messaggi di testo ma anche messaggi vocali e sondaggi (novità introdotta a Gennaio 2024).

Cosa possono fare gli utenti finali? Semplicemente leggere e inviare reazioni (per intenderci, mettere emoji ai singoli messaggi).

La limitazione delle funzionalità per i partecipanti al canale può sembrare troppo restrittiva; la realtà è che offre numerosi vantaggi sia per il brand che per gli utenti e ciò spiega perché ormai da diversi mesi i canali WhatsApp siano uno strumento sempre più impiegato dalle aziende.

I brand, infatti, possono godere del controllo totale sulla comunicazione. Tutte le informazioni diffuse tramite questo canale sono gestite direttamente dall’azienda che ha la garanzia che siano sempre accurate e coerenti con l’immagine del brand.

Inoltre, possono misurare le reazioni degli utenti ai messaggi. Questo può essere visto come un feedback prezioso per valutare l’impatto delle comunicazioni in tempo reale e adattare di conseguenza le strategie di marketing.

Gli utenti, dal canto loro, hanno la sicurezza che i messaggi veicolati sul canale WhatsApp dell’azienda siano accurati e rilevanti, senza il rischio di cadere nel tranello delle fake news. 

Si tratta, poi, di un mezzo semplice nell’utilizzo e percepito come estremamente vicino dall’utente che lo utilizza quotidianamente per le sue conversazioni private. Questa è la vera chiave del successo dei canali WhatsApp. 

Ormai quasi tutti sono attivi su questa piattaforma – oltre 33 milioni di utenti in Italia nel 2023 –  e per la maggior parte di essi è davvero difficile ignorare una notifica: l’open rate di un messaggio WhatsApp può raggiungere addirittura il 98% (fonte: Shippy Pro).

Quando creare un canale WhatsApp?

Posto, quindi, che l’utilizzo di un canale WhatsApp è da prendere in considerazione, è necessario comprendere quando vale la pena aprirlo e quando invece si tratta di un investimento inutile. 

La risposta, come spesso accade, non è scontata e dipende da più fattori: principalmente dal raggiungimento di un’adeguata base di utenti e dall’esigenza di una comunicazione diretta e personalizzata

Se valuti che la creazione di un canale possa essere un asso nella manica per il marketing della tua azienda, ricorda che non è sufficiente aprirlo affinché sia efficace: come ogni strumento, è importante integrarlo nella strategia di comunicazione che hai già messo in atto. Ricorda, infatti, che la tipologia di contenuti che dovrai inviare sul canale dipenderà dagli obiettivi specifici della tua azienda e dal pubblico di riferimento.

Questi sono gli step fondamentali che dovrai mettere in atto e considerare di portare avanti per far sì che il tuo canale sia vivo e utile all’azienda:

  • stabilisci il tono e lo stile comunicativo del canale, in linea con l’identità del brand e il tipo di messaggi da trasmettere;
  • organizza un calendario editoriale, decidendo la frequenza e i formati dei contenuti, oltre al timing più opportuno per la loro pubblicazione;
  • genera contenuti di valore, che risultino utili, coinvolgenti e rilevanti per gli iscritti, evitando di cadere in comunicazioni troppo promozionali o invasive;
  • crea elementi visivi, come immagini, video, adesivi e sondaggi, per aumentare l’attrattiva e l’engagement dei contenuti;
  • monitora le performance del canale, analizzando reazioni e dati statistici per identificare gli aspetti da mantenere o migliorare.

Differenze tra canali e gruppi WhatsApp

Capita spesso di confondere i canali WhatsApp con i gruppi.

In realtà, le differenze non si limitano alle funzionalità: la natura di questi due strumenti è profondamente diversa.

Nei gruppi la comunicazione è reciproca, permettendo a tutti i partecipanti di interagire. Nei canali, invece, solo gli amministratori possono inviare messaggi, con gli iscritti che devono limitarsi a inviare reazioni o a ricondividere gli aggiornamenti in altre chat.

I gruppi hanno un limite nel numero dei partecipanti, mentre i canali non hanno limiti di iscrizione.

Nei gruppi è possibile visualizzare i dati di contatto degli altri membri, a meno che non si acceda tramite link. Nei canali le informazioni degli iscritti rimangono private, ad eccezione di quelle dell’amministratore.

Nei gruppi le notifiche sono abilitate di default ma possono essere disattivate, nei canali sono disabilitate ma possono essere attivate secondo preferenza.

Differenze tra canali e liste broadcast su WhatsApp

Altro discorso è, poi, quello legato alla differenza tra i canali WhatsApp e le liste broadcast.

Quando si crea una lista broadcast, infatti, si ha la possibilità di inviare messaggi a più contatti contemporaneamente, ma la conversione avviene come se fosse inviata singolarmente a ciascun destinatario che a sua volta può rispondere creando potenzialmente una conversazione bidirezionale.

Come per i gruppi, anche le liste broadcast hanno un numero massimo di iscritti e un’ulteriore limitazione è dettata dal fatto che soltanto gli iscritti alla lista che avranno salvato sul proprio device il numero del mittente riceveranno il suo messaggio.

Ciò può ridurre drasticamente la portata della comunicazione che invece rimane più semplice per i canali, per i quali basta cliccare sul link di invito o effettuare una ricerca tramite la funzione dedicata.

Inoltre, le liste broadcast non forniscono analisi centralizzate delle risposte e dell’engagement, rendendo più difficile la valutazione dell’efficacia di questo mezzo.

Comprendere come WhatsApp e le sue funzioni, tra cui l’ultima novità rappresentata dai canali, è fondamentale per quelle aziende che vogliono sfruttare al meglio la tecnologia e i nuovi media per mantenere la propria competitività e risultare più visibili e accessibili per il proprio target. 

Per scoprire se i canali WhatsApp si adattano alle necessità della tua azienda e per capire come massimizzare il loro utilizzo in funzione dei tuoi obiettivi, contattaci subito

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Simone Puliafito

TAEDA | CEO & FOUNDER

Un imprenditore che parla agli imprenditori, utilizzando lo stesso linguaggio e condividendone gli interessi. Da più di un decennio nel settore comunicazione per migliorare l'immagine delle aziende.